EMILIA-ROMAGNA. Entusiasmo e partecipazione ai primi due eventi in Regione

Finalmente anche la regione Emilia-Romagna ha avuto i suoi primi due incontri A.I.Mu.Se.!

Nei primi giorni di Marzo, il 3 e il 10, si sono tenuti rispettivamente a Vigarano Mainarda (FE) e a Forlì (FC), un incontro informativo dal titolo”Quando l’ansia blocca le parole”, e un convegno intitolato “Perchè non parli?”, come sempre gratuiti e aperti a genitori, insegnanti, educatori, pediatri, specialisti e interessati, per conoscere insieme il Mutismo Selettivo e sapere come poterlo affrontare a casa e a scuola.

In entrambi gli eventi è stato proiettato il video dello spot di A.I.Mu.Se. (andato in onda su La7, Sky, Marcopolo, Antenna1, canali Discovery e altre emittenti) relativo alla campagna di raccolta fondi con l’SMS solidale, che è stata attiva dall’1 al 20 marzo, con l’obiettivo di finanziare il progetto di “Trattamento intensivo del Mutismo Selettivo” con soggiorni terapeutici mirati per bambini, ragazzi e adulti che soffrono del disturbo.

L’incontro del 3 Marzo a Vigarano Mainarda (FE) è stato molto apprezzato e coinvolgente, anche per me, che come referente A.I.Mu.Se. per l’Emilia Romagna, è stato il primo evento organizzato in regione.
Partecipanti in gran parte dal mondo della scuola, venuti anche da lontano (da Parma e Venezia) insegnanti, educatori, studentesse di un liceo a indirizzo sociale, alcune psicologhe e genitori.

Ringraziamenti doverosi all’Amministrazione Comunale, in particolare all’assessore all’istruzione Agnese De Michele e all’assessore Alessandro Berselli, che hanno collaborato con entusiasmo alla realizzazione dell’evento. Grazie ai relatori: il Dr. Giuliano Cuoghi, sempre molto disponibile, che ha esposto con chiarezza e semplicità le caratteristiche del Mutismo Selettivo e ha focalizzato le strategie più efficaci per favorire il suo superamento; Margherita Giombi, insegnante di sostegno, che ha portato la sua esperienza diretta, illustrando strumenti pratici che lei stessa ha utilizzato con successo nel suo caso a scuola; Riccardo Circià, che ha raccontato la sua testimonianza come educatore all’interno del progetto realizzato da A.I.Mu.Se. in collaborazione con Medici in Famiglia, quello delle “vacanzine” terapeutiche, dove in un contesto rilassato, in cui anche gli specialisti hanno condiviso con le famiglie partecipanti momenti ludici e di riflessione, i bambini con Mutismo Selettivo hanno potuto trovare quell’ambiente accogliente che ha permesso loro di sperimentare gradualmente la parola con gli altri.
Sono davvero contenta che siamo riusciti a organizzare questo momento di scambio e conoscenza (intesa come approfondimento sul tema, certamente, ma anche come conoscenza di persone, perché per me è stato bello conoscere tutti voi) e queste occasioni di confronto e vicinanza sono quello che mi dà maggiore soddisfazione.

“Le parole non sono sempre il mezzo per entrare in relazione, spesso ne sono la conseguenza”.
Queste le parole della maestra Loretta Finch, che è intervenuta al convegno A.I.Mu.Se. del 10 Marzo a Forlì (FC), organizzato in collaborazione con il Centro di Terapia Cognitiva, e che ringrazio moltissimo insieme agli altri relatori, le Dr.sse Eleonora Fiorot e Margherita Gurrieri, il Dr. Riccardo Bertaccini e il Dr. Furio Lambruschi del CTC, e non ultima Franca, la mamma di Giulia, che ha condiviso con noi il suo personale percorso attraverso il mutismo selettivo della figlia.
Io esco da questi incontri sempre più arricchita, sempre più soddisfatta, sempre più contenta di aver dato l’opportunità a coloro che non conoscono ancora com’è questo disturbo e come si può fare per affrontarlo, di capire meglio e confrontarsi per fare il bene dei nostri bambini e ragazzi.

Dopo i saluti iniziali, la Dr.ssa Eleonora Fiorot ha preso spunto da un caso trattato in studio per approfondire le caratteristiche del disturbo e capire come potersi approcciare in modo efficace, dal punto di vista psicoterapeutico, ai bambini con Mutismo Selettivo.

Dell’intervento della Dr.ssa Gurrieri, che ha esposto il caso di un adolescente arrivato in terapia soltanto alle porte dell’esame di maturità, alternando il caso ad accenni alle nuove terapie di ultima generazione, mi ha colpita molto un passaggio.

La dottoressa ha parlato di mindfulness, e di una sorta di capacità, o “allenamento”, a convivere con le sofferenze della vita, che ovviamente sono inevitabili per tutti, chi più chi meno. E la metafora riguardava immaginarsi di essere su una barca con dei demoni sottocoperta. Se non tocchi il timone, i demoni non escono, ma la tua barca va intanto alla deriva. Se decidi di toccare il timone, i demoni escono e, senza farti del male fisico, ti dicono cose terribili, come “non ce la farai mai”, “tu non sei come gli altri”. Però, intanto, guiderai la tua barca verso l’isola sulla quale vuoi approdare, verso il tuo obiettivo. Il messaggio era quello di arrivare a saper guidare la propria barca, nonostante i demoni cattivi che ti ripetono cose brutte, fino a smettere di ascoltarli.

Sono carica di insegnamenti che sono stata contentissima di ascoltare dai vari relatori. In particolare, la testimonianza della docente Loretta Finch, che raccontava della sua esperienza, vent’anni fa, quando ancora si sapeva quasi nulla del MS, con una bambina alle elementari che non parlava. Lei stessa all’inizio pensava fosse veramente muta, e non credeva avrebbe potuto parlare. Poi ha visto che la bambina aveva particolari doti musicali (senso del ritmo, ecc) e lei, insegnando musica, ha provato a usare questo canale per entrare in relazione. L’ha sempre trattata come gli altri: continuava a porre alla bambina le domande, pur ricevendo alcuna risposta oppure solo un cenno del capo. Non si è mai arresa, ha sempre avuto fiducia che prima o poi avrebbe parlato. Ci raccontò invece di come il suo collega di matematica si sia rassegnato, arrivando anche a smettere di farle le domande. Tanto non avrebbe mai parlato, secondo lui. Lei, invece, non ha mai smesso di CREDERCI. Sempre lasciandola libera di scegliere la modalità che preferiva per rispondere, senza mai forzare, ma avvicinandosi gradualmente. Per farla breve, il messaggio è: abbiate fiducia e pazienza, rispettate i loro tempi per quanto lunghi possano essere, non smettete mai di provare. Se questa maestra non avesse avuto la perseveranza e la fiducia che ha dimostrato nei confronti di questa bambina MS, oggi questa ragazza di ormai 30 anni, laureata in giurisprudenza, non avrebbe raggiunto i suoi obiettivi personali e professionali. Se, grazie all’attività di Aimuse, riuscissimo a fare in modo che TUTTI gli insegnanti si comportino con i nostri bambini e ragazzi MS in questo modo, allora avremmo davvero vinto.

Avere tempo, pazienza, fantasia, voglia di avvicinarsi, voglia di collaborare.
Alleanza, sinergia, gradualità, perseveranza.
Queste le parole chiave emerse durante l’incontro, per poter superare il Mutismo Selettivo.

Il messaggio ricevuto dalla Dr.ssa Chiara Vasumini, co-organizzatrice del convegno, ha concluso l’emozionante giornata con con parole positive per una proficua collaborazione: “Sono davvero contenta di come è andato l’evento! Mi porto a casa tanti stimoli, dalla ricchezza degli interventi più professionali, alla genuinità delle esperienze raccontate. Mettere in circolo e integrare le esperienze rende possibile costruire prospettive di lavoro sempre più efficaci! Grazie mille per l’impegno e la disponibilità! Sono a disposizione per realizzare altri momenti di scambio in futuro.”

A presto!

Chiara Mistri

Referente A.I.Mu.Se. Emilia-Romagna