
L’importanza della collaborazione tra scuola e famiglia – di Emanuela Iacchia
La scuola sta finendo ed è importante fare una riflessione sull’opportunità di creare o mantenere una buona collaborazione tra famiglia e scuola. Con l’avvicinarsi della fine dell’anno scolastico, è fondamentale consolidare le competenze acquisite dagli studenti e, la collaborazione tra famiglia e insegnanti, può permettere di monitorare i progressi e intervenire tempestivamente in caso di difficoltà. Come genitori, dobbiamo accompagnare i nostri figli verso la fine della scuola con attenzione e se è necessario, in preparazione agli impegni finali, possiamo anche pensare ad un supporto per l’apprendimento perché è importante non smettere d’impegnarsi fino alla fine, qualsiasi sarà l’esito. Alcuni ragazzi desiderano un aiuto e troveranno beneficio dall’avere i genitori o gli insegnanti che nel pomeriggio li possano sostenere nelle ultime settimane; altri non vorranno interferenze per timore del giudizio. Cerchiamo di trovare con loro la strada giusta, quella che non li mortifichi, ma che possa accompagnarli nell’organizzarsi nelle ultime verifiche, interrogazioni e progetti finali. Inoltre, un dialogo aperto tra insegnanti e genitori aiuterà a predisporre al meglio le attività e a motivare gli studenti. Non dobbiamo chiudere la possibilità di dialogare con la scuola. Sto pensando ai nostri ragazzi che si sono aperti al linguaggio verbale, ma sono presenti in loro ancora difficoltà emotive legate alla sfera ansiosa, insicurezza rispetto ai compiti proposti e inibizione nella relazioni con i professori.
L’autostima personale e scolastica sono particolarmente basse e fanno fatica a chiedere aiuto. Hanno superato la fase peggiore del Mutismo Selettivo, quella della chiusura totale, ma fanno ancora fatica ad usare il linguaggio verbale in modo fluido in situazioni sociali. Quando l’ansia è molto forte sentono di non riuscire ad esprimersi, anche se dentro di loro sanno bene cosa dire. Le parole si fermano in gola. In classe riescono a parlare con alcuni compagni, con alcuni professori, ma le interrogazioni non sempre vanno bene. Alcune volte ce la fanno a rispondere a tutte le domande, altre volte no. I docenti sono confusi e loro ancora di più.
Queste sono le situazioni che meritano grande attenzione da parte degli insegnanti perché nell’ultimo periodo dell’anno scolastico sono ragazzi che rischiano di demotivarsi.
Cosa fare? A scuola i docenti, per tutta la classe, possono adottare delle strategie che stimolino l’interesse e lo spirito di partecipazione fissando obiettivi realistici e coinvolgenti, come progetti sul territorio, per stimolare il senso civico il desiderio di realizzazione.
I professori potranno cercare di integrare argomenti o attività interessanti per i propri studenti, rendendo le lezioni più coinvolgenti e pertinenti alle loro passioni. Specialmente nell’ultimo periodo dell’anno, quando la classe è più stanca e l’ansia aumenta, poter imparare attraverso metodi didattici interattivi, renderà l’apprendimento più dinamico e divertente.
L’insegnante potrà creare un ambiente positivo per favorire un clima di supporto e collaborazione, dove ogni sforzo sarà riconosciuto e apprezzato. Vincente da sempre è l’idea di organizzare eventi o presentazioni finali che diano la possibilità a tutti gli studenti di mostrare quanto hanno appreso e di sentirsi protagonisti. Per chi è ancora chiuso e sta cercando di rinforzare la sua apertura, l’entusiasmo e l’incoraggiamento sono fondamentali. Un docente motivato, trasmette energia e stimola ogni studente a dare il meglio di sé in ogni periodo dell’anno scolastico. La collaborazione tra famiglia e scuola favorisce un ambiente di apprendimento più sereno, fondato e orientato al successo di chi sta crescendo. Buone settimane di impegno positivo a tutti.
Emanuela Iacchia – Psicologa e psicoterapeuta, Direttore del Comitato scientifico Aimuse