
La “vacanzina” compie 10 anni ! di Emanuela Iacchia
La Terapia Residenziale di Aimuse, affettuosamente chiamata da tutti Vacanzina, nasce un pomeriggio chiacchierando con Elisa Marchio, che in quegli anni era Presidente di Aimuse. Il nostro desiderio era quello di organizzare alcuni giorni di trattamento intensivo per coinvolgere i bambini con le famiglie o gli adolescenti, insieme a psicologi e psicoterapeuti, 24 ore su 24, seguendo un programma studiato ad hoc, che potesse aiutarli ad uscire dal silenzio. Nell’estate del 2015 la “vacanzina” per bambini e famiglie diventa così la prima azione pilota in Europa sul fronte del trattamento intensivo del mutismo selettivo, un progetto originale e terapeuticamente innovativo. Un anno dopo, con Michele Monticelli abbiamo iniziato ad accogliere anche gli adolescenti, una fascia d’età incerta, dove ragazze e ragazzi spesso sono silenziosi da molti e molti anni.
L’organizzazione della vacanzina è studiata nel dettaglio, essendo a tutti gli effetti una terapia residenziale: per più giorni tutti i partecipanti si trovano a vivere negli stessi spazi, condividendo le colazioni, i pranzi, le cene, ma soprattutto ogni attività ed ogni emozione. L’intensità delle emozioni e la loro varietà sono espresse in tutti i momenti del giorno e per più giorni consecutivi.
Il termine vacanzina era nato per presentare, alle prime famiglie partecipanti, un’idea di leggerezza e di condivisione più che di trattamento terapeutico, soprattutto perché, all’inizio, non si era sicuri degli esiti di questo intervento; ora, dopo10 anni, l’esperienza e le ricerche hanno dimostrato che questa originale convivenza davvero permette ai bambini e ai ragazzi di abbassare l’ansia, accelerare i processi di sblocco emotivo e comportamentale ed aprirsi alla verbalizzazione.
Durante il soggiorno, i partecipanti vivono in un ambiente strutturato per favorire la gestione delle paure e la facilitazione della comunicazione verbale. Il contesto ludico, accogliente e privo di pressioni permette a tutti di sperimentare un incremento dell’interazione sociale, contribuendo alla riduzione dell’isolamento e alla promozione dell’espressione emotiva.
Dalla prima vacanzina di strada ne abbiamo fatta tanta: in Piemonte nasce la Tendata, in Campania il Campus. In molte altre Regioni fioriscono merende in amicizia.
Tutte queste iniziative mirano a favorire lo sblocco comportamentale e verbale, facilitando l’uso spontaneo della parola all’interno di attività di gruppo, senza che vi siano richieste prestazionali dirette.
L’intervento si caratterizza per un elevato grado di personalizzazione, reso possibile dall’impiego di schede di osservazione mirate e da una attenzione particolare verso ognuno. E’ solo così che si può monitorare e adattare il percorso terapeutico alle specifiche esigenze di ogni partecipante, perché è importante considerare la variabilità individuale nella risposta al trattamento stesso; ognuno reagisce con i suoi tempi.
Ecco perché è fondamentale il lavoro fatto con i genitori e condotto in vacanzina famiglie da Paola Ancarani: i genitori vengono coinvolti in qualità di co-terapeuti, con l’obiettivo di consolidare le competenze acquisite dai figli anche al di fuori del contesto residenziale.
La dimensione di gruppo e la partecipazione ad attività collettive favoriscono il senso di appartenenza e comunità, contribuendo alla riduzione della percezione di inadeguatezza e diversità che spesso caratterizza l’esperienza di chi vive con il mutismo selettivo.
E’ stato dimostrato che i trattamenti intensivi danno risultati molto più importanti, in minor tempo rispetto alle terapie tradizionali. I bambini e i giovani che partecipano a questo tipo di esperienze riescono a velocizzare enormemente il percorso di recupero della verbalizzazione. Le ricerche dimostrano che nel giro di una settimana si riescono ad ottenere i risultati di mesi di terapia tradizionale.
Il clima che si crea in vacanzina è leggero, professionale e terapeutico. L’obiettivo di scoprire dentro di sé l’energia motivazionale che guida ad aprirsi, di favorire l’introspezione e la consapevolezza di ciò che blocca e di ciò che si desidera, di divertirsi in un ambiente rilassato e non giudicante, è pienamente raggiunto.
A questo punto, prima di terminare l’articolo, un grazie a tutti i genitori che hanno creduto in Aimuse, che ci hanno affidato e continuano ad affidarci i loro figli, grazie a tutti i bambini e ai ragazzi per ciò che ci hanno insegnato, grazie al Consiglio Direttivo e al Comitato Scientifico che hanno sostenuto la nostra idea di terapia residenziale e grazie infinite alla meravigliosa equipe di colleghi e amici cari con i quali da 10 anni organizziamo e animiamo le vacanzine con lo stesso entusiasmo della prima volta, ma con molta più esperienza e professionalità. A voi, tutto il mio bene.
Emanuela Iacchia – Psicologa e psicoterapeuta, Direttore del Comitato scientifico Aimuse